L'abbé Henry,un alpinista tra noi
Nella storia dell'alpinismo in Valpelline,dobbiamo ricordare un personaggio importante:l'Abbé Henry.Ha salito cime inviolate della Valpelline,sui Morion,sull'Aiguille Rouge des Lacs,sul Dome de Tsan,sull'Aroletta.Per oltre quarant'anni è stato un punto di riferimento per gli alpinisti che si sono avventurati sui nostri monti.
Nato a Courmayeur nel 1870,figlio di un alpinista di una certa rinomanza,aveva contratto anche lui la passione per la montagna.Già da seminarista aveva preso gusto per la flora alpina e aveva iniziato ad esplorare i monti di Courmayeur e nel 1893 ottenne l'autorizzazione per celebrare la messa in cima al Monte Bianco.Questa impresa uscì su vari giornali europei e l'abbé pubblicò una relazione sulla “Feuille d'Aoste”.Da allora compì numerose ascensioni,scoprendo nuove vie.Dopo ogni sua escursione,relazionava delle considerazioni sulla natura ed i suoi misteri;egli cercava di cogliere e di godere del piacere di trovarsi su una cima e di affrontare le difficoltà ed i pericoli della montagna.
Nel 1930,allora Parroco di Valpelline,pubblicò la guida:”Valpelline et sa Vallée”.La curata esplorazione della Valpelline richiedette l'aiuto di molti alpinisti ed impose la necessità di costruire rifugi per facilitare le uscite.La capanna Aoste,venne costruita nel 1908,grazie alla pressione che L'abbé Henry fece alla sezione CAI di Aosta.
Appassionato di botanica aveva aiutato l'abate Chanoux ad allestire il giardino Chanousia;visti i risultati l'abate ridiede vita alla “Société de la Flore Valdotaine”nata nel 1869 dai canonici Carrel e Bérard.Ne diventò il presidente nel 1901 e si fece in quattro per trovare finanziamenti per pubblicare periodicamente un bollettino;nello stesso anno venne inaugurato il giardino “Henry” a Courmayeur ;ben presto “La Flore”abbracciò tutti i campi delle scienze naturali e venne attorniata da studiosi importanti ,provenienti da tutta Europa.
Nel 1903 divenne parroco di Vapelline e dovette abbandonare il giardino.Anche nella Valpelline offrì il suo aiuto e le sue conoscenze per l'agricoltura e l'allevamento.Pubblicò un opuscolo sull'avvicendamento delle colture e pensò di raggruppare gli allevatori in società di mutuo soccorso,contro la mortalità del bestiame.Fu un grande maestro anche dell'apicoltura,introducendola nella Valpelline.Solo più tardi ,nel 1912,iniziò a scrivere la storia della parrocchia di Valpelline,seguita dalla Guida di Valpelline e la sua Valle e da una lunga serie di studi:Oyace nel 1500,la Sala del Signore a Valpelline,Valpelline-Allemands-Les Lombards,Valpelline nel 1500,Ollomont-notizie storico geografiche e soprattutto Condegnamenti e infeudazioni nella Valpelline del 1550 nel 1928.Non sono questi scritti che lo hanno reso famoso come storico,ma il suo libro “Histoire populaire,religieuse et civile de la Vallée d'Aoste”pubblicato ad Aosta nel 1929.
Collaborò per molti anni ,per l'almanacco Messager Valdotain:dal 1912,scrivendo novelle umoristiche e dal 1936,come toponomasta sui vecchi nomi delle località valdostane.
Il 26 Novenbre del 1947,una donna scorse l'abbé Henry sdraiato accanto agli alveari che tanto amava;uno stile ed un'epoca se ne sono andati con lui.